NAPOLI – «Nei giorni più caldi di agosto, molte famiglie si sono già private delle vacanze, leggevo qualche settimana fa il 69% degli italiani. Quelli che ci sono a settembre inizieranno a destreggiarsi tra gestione dei figli che ci chiedono di fare, work-life balance e diritti negati. Se vogliamo che il benessere smetta di essere un privilegio, dobbiamo tenere insieme quattro pilastri: sostegno economico ai nuclei in difficoltà, asili nido che liberino tempo e futuro, una rete antiviolenza che non lasci sole le donne e un territorio finalmente accessibile a chiunque» dichiara Enrico Ditto, responsabile Formazione e Lavoro di Azione in Campania.
Sul fronte famiglie la Regione ha stanziato 30 milioni di euro per l’“assegno unico secondogeniti 2025-2027”, un aiuto diretto alle madri con più di un figlio a carico. Ditto sottolinea che «questo intervento è il primo mattoncino di un reddito familiare su base provinciale, necessario dove un solo stipendio spesso non basta a reggere affitto e bollette».
Per l’infanzia il Comune di Napoli ha appena approvato un piano triennale, sostenuto dai fondi PNRR, che entro il 2026 porterà circa 900 nuovi posti nido e avvicinerà la città al target europeo del 33 per cento di copertura. «Più nidi significano più madri libere di lavorare e più bambini che iniziano il percorso educativo in ambienti sicuri e stimolanti, ma quanti ancora restano fuori?» osserva Ditto.
Il capitolo violenza di genere vede il rinnovo dell’Accordo metropolitano 2025-2027, con risorse aggiuntive per i centri antiviolenza e il bando regionale che finanzia i “Centri per uomini autori di violenza” (CUAV). «Raddoppiare l’ospitalità per le vittime è indispensabile, ma lo è altrettanto lavorare sul recupero di chi agisce violenza: senza questo tassello il ciclo si ripete» ricorda Ditto.
Quanto alla disabilità, i Comuni stanno adottando i PEBA – Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche – grazie ai fondi regionali attivati nel 2024, mentre il Bonus nazionale al 75 per cento per l’abbattimento degli ostacoli in casa e negli edifici pubblici resta confermato per tutto il 2025. «Accessibilità non è un favore, è un diritto che rende la città più civile per tutti» insiste Ditto.
Il responsabile di Azione chiude con un invito alla collaborazione permanente fra istituzioni, terzo settore e cittadini: «Le politiche sociali non sono mai conquiste definitive; vanno alimentate giorno per giorno, controllate e corrette in base ai risultati. Solo così Napoli e la sua provincia potranno trasformare le promesse in diritti effettivi, dal quartiere costiero al più piccolo comune del Vesuviano».