Al Gran Caffè Gambrinus presentazione di “(Ph)enomena”, romanzo d’esordio di Giulia Sangiuliano

Sogno e realtà, coscienza e incoscienza, vita e morte. Associazioni di contrasti pericolosi che catapultano il lettore in una spirale senza via d’uscita in un vortice di violenza, verità misconosciute e ricordi dolorosi da raccontare: giovedì 10 novembre alle ore 17 presso il Gran Caffè Gambrinus si terrà la presentazione di “Ph)enomena“, di Giuliana Sangiuliano.
Alla presentazione parteciperanno l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele e il prof. Ernesto Paolozzi, docente di Storia della Filosofia Contemporanea presso l’Università “ Suor Orsola Benincasa”.
Interagiranno con l’autrice: Martina Castellammare, dott.ssa in Mediazione Linguistica e Culturale (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”), Marcello Affuso, direttore della testata giornalistica “Eroica Fenice” e docente presso l’Istituto “Nazareth”.

(Ph)enomena“, romanzo d’esordio di Giulia Sangiuliano, psicologa napoletana classe 1992, mette nero su bianco la nudità e la fragilità dell’animo umano dei suoi personaggi mostrando coraggio e impegno nell’affrontare temi tanto delicati quanto complessi e che ne fanno un romanzo estremamente attuale: il suicidio, la separazione, la malattia mentale, l’omosessualità.

L’adozione di uno stile narrativo (alterna prima e terza persona) accompagna il lettore sino al termine della lettura. Lo psichismo intenso dei personaggi insieme alla descrizione asettica e chirurgica degli avvenimenti rendono la storia travolgente, un giallo emotivo che sfiora il surrealismo e l’onirico senza mai perdere il contatto con la realtà interiore interrotta, frammentata e scissa dei suoi protagonisti.
Vinti da e di se stessi.

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Il Dr. Clerk, primario di Neurologia di un ospedale nella periferia di Firenze, viene convocato d’urgenza per salvare la vita della ventenne Vittoria Coe, studentessa di chimica dal passato oscuro rivenuta dopo un tentativo presunto di suicidio.
Ma il professore non sa di trovarsi dinanzi il caso più complicato e sconcertante della sua carriera: vani risultano essere gli sforzi dell’intera keep medica per salvarle la vita, nonostante le analisi e i parametri vitali risultano, stranamente, nella norma.
Ad infittire il mistero un’intesa attività cerebrale caratterizza il quadro clinico, uno stato inspiegabile che induce nel medico il sospetto che la ragazza sia cosciente e percepisca il mondo attorno a sé.
Da quel giorno la vita del professore si focalizza attorno a quella della giovane Vittoria, diventando una vera e propria ossessione.

Tema delicato quello scelto dall’autrice: (La Repubblica)
Il romanzo nasce in un periodo che gli psicologi definiscono di cambiamento e di definizione del sé: l’adolescenza. Un fase di transizione in cui la riflessione ha preso il sopravvento sull’istinto. Ho iniziato il mio libro in quel periodo, dapprima racchiudendo alcuni pensieri, poi definendo in un momento successivo spazi, tempi e personaggi. La mia (Ph)enomena è un omaggio alla bellezza nascosta dei vinti, una forma di riscatto di anime umane incomprese inespresse, inascoltate. Tutti i personaggi sono legati da un comune denominatore: la mancanza di ascolto”.

Estrema sensibilità, scrittura matura, intensa caratterizzazione dei personaggi e un finale sconvolgente rendono “(Ph)enomena” un romanzo difficile da dimenticare.
Se è autobiografico? “Io e Vittoria abbiamo tante cose in comune

Gran Caffè Gambrinus
Via Chiaia 1/2 – Napoli
081/417582

Ester Veneruso