Timelight Open Art presenta “Verso Est”, personale fotografica di Viviana Rasulo

Giovedì 19 maggio, alle ore 19, presso Timelight Open Art sarà inaugurata la personale fotografica di Viviana RasuloVerso Est“. La mostra sarà composta da una selezione di fotografie già esposte nei mesi scorsi presso il Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore di Napoli. L’idea di riproporre alcune fotografie in un luogo diverso è un’ulteriore occasione per visitare l’esposizione nonchè un modo per apprezzare come il valore e il messaggio di questo intenso progetto artistico sia universale e contestualizzabile in ogni luogo.
La mostra, a cura di Chiara Reale, è visitabile fino al 3 giugno 2016.

Il progetto
“Il progetto fotografico “Verso Est” segna un punto di arrivo cruciale nella produzione fotografica e nell’espressione artistica di Viviana Rasulo. Nata come appassionata di fotografia e divenuta professionista poi grazie a un intenso studio, workshop, corsi, viaggi fotografici per fotoreporter, ha unito la sua accesa sensibilità artistica e innata filantropia alla voglia di esprimersi attraverso l’obiettivo fotografico. Tale connubio trova il suo espletamento più maturo in questa riflessione artistica sulla spiritualità.
L’idea di dedicarsi a questo progetto nasce in occasione di due viaggi fotografici: uno in Birmania, l’altro in Laos e Cambogia. Viviana si trova a contatto con popolazioni che vivono da sempre difficilissime condizioni politiche, sociali ed economiche. Popolazioni che all’estrema povertà materiale rispondono con una enorme ricchezza spirituale. Inizia per la fotografa napoletana un viaggio che è anche e soprattutto un viaggio interiore. Foto dopo foto, si vengono a tracciare le coordinate di quello che sarà poi un vero e proprio lavoro unitario: “Verso Est”.
Dagli occhi dalla millenaria sapienza dei vecchi monaci Buddhisti alla Golden Rock, così pesante ed eterea al tempo stesso, dalla surreale quiete dei monasteri ai paesaggi in cui è la natura a rivelarti la divinità, la ricerca fotografica di Viviana Rasulo sebbene complessa e articolata manda un messaggio di amore universale inconfutabile, capace di parlare tutte le lingue e al cuore di tutti gli uomini, indipendentemente dal loro credo. Un invito all’amore universale e alla pace tanto forte come solo l’arte sa dare”.

Rasulo_post_fronte-2

Il racconto
Ho sempre pensato che spiritualità e arte siano unite da un ponte di mutua intesa. Quello che non riusciamo a tradurre in parole lo esprimiamo attraverso la spiritualità e lo sublimiamo attraverso l’arte. L’essenza più vera dell’uomo non potrà mai essere espressa se non attraverso lo stupore, la meraviglia, la bellezza, la sublimazione dello spirito. Abbiamo bisogno di questo per cogliere ciò che ci sfugge, ciò che ci rende ignoranti e disperati, ciò che ci porta ad atti di distruttività e soprusi. La creatività ci avvicina al nucleo più intimo di noi stessi, come in un Mandala che ci riporta al centro dell’universo. L’individuo sensibile sa che la realtà intrinseca, la sua essenza più vera, non potrà mai essere espressa con le parole. Nessun lingua può spiegare quello che ho provato davanti al suono del gong di un monaco di 15 anni, suonato alle 4 di notte sotto un cielo stellato, o ascoltando una preghiera fatta in ginocchio davanti alla rocca d’oro, la Golden Rock, luogo sacro del buddismo, un masso di 25 mt ricoperto da foglie d’oro, in bilico miracoloso su una roccia grazie, secondo la leggenda, ad un capello di Buddha portato in dono al re da un’eremita. Il precario equilibrio tra le due rocce stupisce anche il più laico dei viaggiatori. Ed ecco che l’inesprimibile si libera dalle parole per fluire attraverso i miei lavori fotografici. Il mio scatto ha riprodotto quello che provavo al cospetto di simili spettacoli, fenomeni che trascendono la logica e la ragione umana, rendendo il senso dell’ineffabile, di ciò che è al di là della mia comprensione.
I Padri Conciliari, alla conclusione del Vaticano II, scrissero: “Questo mondo nel quale noi viviamo ha bisogno di bellezza, per non cadere nella disperazione. La bellezza, come la verità, mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”. Trovo queste parole molto vicine a ciò che scrisse Van Gogh poco prima di morire al fratello Theo, riguardo la natura che egli indagava con amore ed attenzione infinita: “In quanto a me sono totalmente preso da questa infinita distesa di campi di grano su uno sfondo di colline, grande come il mare, dai colori delicati, gialli, verdi, il viola pallido di un terreno sarchiato e arato, regolarmente chiazzato dal verde delle pianticelle di patate in fiore: tutto sotto un cielo tenue, nei toni azzurri, bianchi, rosa, violetti. Sono in una condizione di calma persino eccessiva, tutto ciò che occorre per dipingere ciò”. (Van Gogh – Auvers-sur-Oise, luglio 1890).
Attraverso questo viaggio in Oriente, ho colto con gli occhi e con il cuore quella forza e quella tenacia legata ad un senso del religioso proprio del buddismo di cui l’Indocina è permeata. Ciò le permette di resistere alla Cina mantenendo una sua identità e le ha permesso di sopravvivere senza sviluppare odio e vendetta verso i persecutori che l’hanno dominata e vessata. In queste terre martoriate e sfruttate ha vinto la pace, hanno vinto i monaci, le preghiere, il senso forte della vita e della spiritualità, in cui ogni vita ha un senso e non va distrutta per nessun motivo al mondo.
“l’arte – sosteneva Van Gogh – è una cosa più grandiosa e più sublime della nostra e personale abilità, della nostra personale capacità e della nostra scienza personale…l’arte è una cosa che pur essendo fatta da mani umane, non è un prodotto soltanto manuale, bensì sgorga da una fonte più profonda della nostra anima”.
Questo mi è accaduto mentre fotografavo. Con un clic fermavo l’attimo sublime che raccoglieva in sé il punto centrale della mia anima, dando un senso all’esistenza ed un valore profondo all’umanità. La bellezza, la spiritualità, la forza e l’arte si sono focalizzate al centro del Mandala della mia vita. Ed è così che ho capito che il mondo ha bisogno di bellezza e spiritualità”. Chiara Reale

Timelight Open Art
via V. Bellini 42, Napoli
081.18705839

Ester Veneruso