In memoria di Luigi Cangiano – “I bambini vogliono la Pace”

Sabato 14 Dicembre sarà ricordato Luigi Cangiano, con l’evento pubblico “i bambini vogliono la pace” aperto a tutti, presso la Galleria Umberto I di Napoli alle ore 16.30 organizzato dai “Giovani per la Pace” della Comunità di Sant’Egidio.

Interverranno: Il procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minori di Napoli, Dott.ssa Maria de Luzenberger Milnernsheim; Marisa Iavarone, madre di Arturo, vittima ingiustificata della violenza delle baby Gang.

IL FATTO:

Il 15 dicembre 1983, Gigi fu vittima innocente di una pallottola vagante durante una sparatoria tra poliziotti in borghese e spacciatori, negli anni della spietata guerra fra bande di camorra, per il controllo del mercato della droga e di altre attività illecite.

Luigi Cangiano, chiamato Gigi, era uno dei bambini che all’inizio degli anni ’80 frequentava la Scuola della Pace della Comunità di Sant’Egidio del quartiere di Poggioreale di Napoli.

Gigi era un bambino esile e dimostrava meno anni di quelli che aveva. Dopo due bocciature in terza elementare aveva smesso di andare a scuola e aiutava la mamma, che per mantenere la famiglia, faceva la venditrice ambulante. Non sapeva né leggere né scrivere. I minori napoletani all’epoca versavano in una condizione, segnata dall’abbandono scolastico e dall’incuria, ulteriormente peggiorata dopo il terremoto del 1980.

La Comunità di Sant’Egidio aveva iniziato nel quartiere un doposcuola, che allora si chiamava Scuola Popolare (quella che poi è diventata la Scuola della Pace). Gigi, che non frequentava la scuola, fu attratto da quell’andirivieni di studenti e di bambini. All’inizio si fermava fuori, in attesa che qualcuno si accorgesse di lui, e per farsi notare, scavalcava la cancellata e bussava alla porta di ferro per entrare. Nacque così un’amicizia e Gigi cominciò a frequentare la Scuola Popolare, in attesa di iscriversi alla scuola per il nuovo anno scolastico. La Scuola Popolare fu per lui una grande scoperta, un luogo di affetto e di pace. Gigi ci andava con entusiasmo e lì stava imparando a leggere e scrivere.

Finalmente nel settembre del 1983 Gigi riprese la scuola. Purtroppo non durò molto.

Dal 15 dicembre 1983 la mano di Gigi non ha più bussato alla porta della sua scuola.

Erano le nove di sera quando il bambino, che stava tornando a casa dopo avere acquistato un po’ di caramelle da una bancarella, fu vittima innocente di una pallottola vagante durante una sparatoria tra poliziotti in borghese e spacciatori, negli anni della spietata guerra fra bande di camorra per il controllo del mercato della droga e delle altre attività illecite.

La morte di Gigi è una ferita che non si è mai rimarginata, continua a sanguinare ogni volta che una mano violenta spezza altre giovani vite. Una strage degli innocenti dove Erode prende il nome e le sembianze di chi, in tanti luoghi di conflitti e di guerra, continua a rubare anni di vita a tanti piccoli e innocenti esseri umani.

La morte di Gigi è stata un motivo per rafforzare l’amore per i più piccoli, colpiti dalla violenza cieca in maniera indiscriminata, soprattutto nei quartieri più poveri.

La sua vita ha reso più grandi i sogni della Scuola della Pace, più forti le intenzioni. Da allora la Scuola della Pace cerca di trovare una risposta ponendo le basi per un mondo più umano, dove non si ripeta la disumanità di morire a 10 anni per uno sparo.