Facciate a rischio, nasce la Commissione Speciale dell’Ordine degli ingegneri di Napoli, per definire le linee di intervento

Per la mobilitazione contro i cornicioni-killer, l’Ordine degli ingegneri di Napoli istituisce una Commissione Speciale denominata “Sicurezza e Consolidamento delle facciate degli edifici”, coordinata dal professor Marco Di Ludovico dell’Università Federico II. Proprio per supportare i tecnici e la comunità nella valutazione del rischio connesso alle facciate dei palazzi.

Ingegneri napoletani al lavoro con una commissione speciale promossa dall’Ordine e presieduta dal professor Marco Di Ludovico (Università Federico II) che per la prima volta in Italia definirà linee guida per stabilire criteri standard di mappatura e rilievo delle situazioni a rischio e per individuare le soluzioni tecniche più adeguate alla definitiva messa in sicurezza delle facciate.
Se n’è parlato venerdì 12 luglio durante il convegno sul tema “Sicurezza e interventi di consolidamento per le facciate degli edifici”, organizzato nella Basilica di San Giovanni Maggiore dall’Ordine degli ingegneri di Napoli, presieduto da Edoardo Cosenza, che ha chiamato a raccolta per un confronto interprofessionale anche architetti, amministratori condominiali e l’associazione dei costruttori edili di Napoli, Acen, per un’azione comune contro la nuova emergenza che a giugno ha fatto un’altra vittima in via Duomo: il commerciante Rosario Padolino. Per non dimenticare anche l’incidente costato la vita nel 2014 al quattordicenne Salvatore Giordano, colpito da calcinacci caduti dalla Galleria Umberto di Napoli.Sono lutti che non possono e non devono essere considerati una fatalità. Se non si interviene avverte il Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Napoli, Edoardo Cosenza ci saranno nuovi incidenti C’è bisogno di ripristinare il progetto Sirena. “Metteremo a disposizione dei 92 comuni della provincia le nostre competenze – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli ingegneri Edoardo Cosenza – per la digitalizzazione dei rilievi e la formazione di una banca dati che individui tempestivamente le situazioni di potenziale pericolo. Auspichiamo che i Comuni rispondano, prevedendo incentivi per i giovani colleghi che vorranno lavorare in questa attività”.
Cosenza ha anche auspicato che i Comuni vengano incontro ai condomìni che mettono in sicurezza le facciate, almeno non facendo loro pagare la tassa per l’occupazione di suolo, connessa alla messa in opera di ponteggi e mantovane necessari ai lavori di recupero.
Le “reti verdi” per ingabbiare le facciate pericolanti, non sono una soluzione – è stato ribadito – , ma solo un rimedio temporaneo, che può logorarsi nel tempo, come la tragedia di via Duomo ha purtroppo dimostrato.

R.D.A.