Il Museo di Capodimonte ‘restituito’ alla città. A Napoli dopo quindici anni una mostra su Caravaggio

 

Obiettivo Capodimonte è il titolo scelto per la conversazione tenutasi questo mercoledì 6 marzo nella stupenda Sala Salvatore d’Amato dell’Unione Industriali a Napoli. Introdotta da Stefano Causa, direttore della sezione dedicata al Seicento del Museo di Capodimonte, docente, storico e critico d’arte, dal presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Vito Grassi, da Giovanni Lombardi e dalla presidente dell’Inner Wheel di Napoli, Maria Rosaria Pacilio. 

In pieno clima di protesta per il veto posto dal Ministero per la concessione delle Sette Opere di Misericordia dal Pio Monte per la mostra su Caravaggio a Napoli, che proprio a Capodimonte sarà inaugurata il prossimo aprile, la conversazione ha mostrato una panoramica delle evoluzioni e dei progressi fatti per il recupero del Bosco e del Complesso museale di Capodimonte. Il ‘meglio che ancora verrà fatto’ per Capodimonte, grazie alle energie, alle sinergie e all’impegno scientifico e culturale di Sylvain Bellenger, direttore del Museo di Capodimonte dal 2015.

Una complessa e lunga operazione di restauro e recupero architettonico, ambientale, museale che è ancora in corso e per cui molto ancora c’è da fare, ma che ha restituito alla città e al popolo napoletano un cammeo di bellezza assoluta, un unicum per l’estensione, la molteplicità, la ricchezza e la varietà stilistica e storica delle opere esposte (dal ‘200 al ‘700 sino alla collezione di arte contemporanea).

Daniela Cardone