Cinque anni di MacelleGria. La prima macelleria/braceria di Napoli mette in tavola: la signora fiorentina, soffritto rivisitato, cipollata e bombette

Di giorno macelleria, di sera ristorante/braceria. Festeggia cinque anni di attività la MacelleGria di Fuorigrotta, il progetto tutto al femminile realizzato da Donatella Bova, l’imprenditrice che ha aperto a Napoli in via Formisano la prima macelleria/braceria della città lanciando un nuovo trend: la carne si compra, si fa cucinare e si mangia. Giovedì 31 maggio alle 13 la presentazione del nuovo menù.

Una steak house alla portata di tutti, con l’idea di rendere accessibili le braciate notturne, facendo la scelta dei pezzi preferiti al banco carni, prendendo posto in sala per cenare in compagnia con la brace accesa fino a tardi. “Obiettivo centrato con questo locale di chiara ispirazione pugliese, – spiega Donatella Bova – e ho preso spunto dall’antico fornello pronto di Martina Franca e l’arrusti e mangiacon le braci allestite in strada. Nel mio ristorante oltre ad acquistare carni e salumi di prima scelta per casa propria, si può prendere la carne e immediatamente consumarla sul posto, cotta a puntino sulla brace”.

Nel menù spiccano le “bombette” pugliesi, siciliane e anche nella versione campana con i friarielli. La “appanata”, la cotoletta palermitana cotta sulla brace, caratteristica per la panatura senza uova, con pecorino, pepe e aromi. I classici spiedini, quelli impanati alla trapanese e poi una specialità catanese, la cipollata: cipollotto e caciocavallo, avvolti in carne di maiale. Il soffritto è rivisitato, senza interiora e preparato con carne di maiale allevato all’aperto in Umbria.

Le battute di carne al coltello “mediterranee” di podolica, gli hamburger regionali a punta di coltello anche per celiaci, come quello calabrese con la ‘nduja e il “borbonico” con pesto, stracciata di mozzarella e pomodorini. E poi “l’occhiolino” con uovo di quaglia a occhio di bue e bacon, “il cipollino” con caciocavallo e cipolle caramellate.  La “Signora” fiorentina accompagnata da cappuccia saltata condita con aglio e olio, la mortadella alla brace e all’arrivo in MacelleGria il sacchetto del contadino è servito: pane caldo con cicoli, formaggio e pepe nero.

La MacelleGria è aperta anche a pranzo il giovedì, venerdì e sabato, dove accanto alla carne, alle vellutate, alle minestre, alle verdure di stagione, alle chips preparate con patate di Avezzano, ci sono anche i primi piatti, come il bucatino con il soffritto rivisitato, la genovese, lo “scarpariello” e diverse specialità della cucina napoletana. Il locale è dotato anche di una brace e di una friggitrice dedicate esclusivamente ai celiaci.

Annalisa Romano