Carenza idrica Formia: il gioco delle tre carte e la fornitura che non c’è

L’acqua a Formia c’è e, come dimostrano gli acquazzoni di questi giorni, scende a catinelle dal cielo, tanto che anche il Sindaco Bartolomeo ha indetto ben due giorni di chiusura “preventiva” delle scuole per diversi allarmi annunciati dalla protezione civile. Questo è un dato di fatto, così come è chiaro che i tantissimi rubinetti di diverse zone di Formia centro, e non solo, siano completamente a secco a partire dalle ore undici del mattino.

Qualcosa non quadra, Formia mormora. Un’altra domanda che affastella le menti dei tanti cittadini “a secco” riguarda i numeri che girano attorno alla realizzazione del campo pozzi “venticinque ponti”. C’è chi dice 100 litri al secondo – il sindaco – chi smentisce, il gestore Acqualatina, parlando di 50 litri al secondo. La verità il popolo non la sa, e questo è gravissimo, come è altrettanto grave l’assenza di interventi definitivi che permettano di eliminare una volta per tutte la “piaga” perdite che, a Formia, si aggira attorno al 70% del totale fornitura idrica.

Tutto tace, tutto non si sa, o meglio è il popolo che ne sta parlando e, fortunatamente, qualcosa si sta muovendo. I formiani chiedono risposte chiare, concrete, e soprattutto vogliono leggere dati certi riguardo la fornitura, le perdite e la potabilità dell’acqua che andranno poi a bere. Formia ha sete non solo di acqua, ma soprattutto di conoscenza riguardo dati e dinamiche che girano attorno al gestore Acqualatina. Vogliono sapere perchè decine di famiglie restano ancora a secco se le piogge abbondanti di questi giorni – e future – innalzeranno il livello delle sorgenti, se era davvero necessario il campo pozzi ai 25 ponti, e soprattutto se i soldi spesi per le autoclavi nelle scuole non potevano essere investiti dall’amministrazione – che ricordiamolo è socio di maggioranza insieme ad altri comuni dell’ATO4 al 51% nell’nella gestione idrica – per eliminare le perdite anzichè acquistare dei semplici “palliativi”?

E’ il gioco delle tre carte, dove chi ci perde è solo e sempre il cittadino ignaro, il figlio piccolo o il disabile, l’anziano o l’ammalato, e chi ci guadagna è solo il mero interesse privato. Acqua pubblica quindi chiede il popolo, sia per i costi esorbitanti che per i numerosi disservizi, i lavori mai fatti e le risposte evasive del gestore alle decine e centinaia di utenti esasperati. E’ finita l’estate, il problema persiste, piove e le sorgenti si riempiono. Dunque di quale emergenza si sta parlando? Perchè mai attivare il campo pozzi se le sorgenti si riempiranno con le piogge? E perchè mai non aggiustare i tanti tubi ammalorati? Perchè immettere acqua dai pozzi o da altre fonti per farlo poi disperdere al 70%?

L’acqua quindi “si deve” disperdere e reimmettere in un circolo vizioso al danno dell’ignaro cittadino pagante?

Questo forse è il volere dell’interesse privato. Ribadiamo che l’acqua dispersa nella rete è un’acqua che paga il cittadino, ed è giusto che a questa domanda qualcuno risponda al piu’ presto. Si spera inoltre che vengano chiarite nelle sedi competenti eventuali responsabilità  per gli enormi disagi e disservizi di oltre tre mesi d’assenza pressochè totale di acqua, oltre al rischio grave d’epidemia e igienico sanitario.

 

Dario Aloja – inviato Napolinews24.net zona Formia