30 anni all’assassino di Emiliana Femiano

Condannato ieri al Tribunale di Latina, a 30 anni, con processo di rito abbreviato, l’assassino di Emiliana Femiano, Luigi Faccetti, che il 22 novembre 2010 a Terracina, massacrò la giovane 25 enne con 87 coltellate.

Faccetti tentò di ucciderla già un anno prima con 14 coltellate, aspettandola davanti al portone di casa, fu condannato in primo grado a otto anni per tentato omicidio, ma dopo pochi mesi gli vennero concessi i domiciliari.

Sconto che il Tribunale del Riesame, non voleva che gli fosse concesso, considerando Luigi Faccetti un soggetto pericoloso e in grado di poter reiterare il reato, ed è proprio quello che è successo dopo un anno.

Uno striscione esposto davanti al Tribunale, con su scritto “Non uccidetela ancora”.

A chiedere giustizia e una pena esemplare ieri a Latina l’associazione onlus Campania in Movimento che insieme ai familiari ha dato vita ad un sit-in per ricordare Emiliana.


Sono soddisfatta – dichiara Luisa Femiano mamma di Emiliana – per la decisione del giudice che ha capito che Faccetti era un violento, un malvagio, un cattivo. Se li merita tutti questi trent’anni perché mia figlia non torna più.

Lui deve marcire in galera, e deve ricordarsi ogni giorno di quello che ha fatto a mia figlia, oggi è arrivata la giustizia terrena. Le donne devono essere tutelate e non abbandonate dalle istituzioni che hanno permesso che Faccetti uscisse di galera e uccidesse mia figlia.

Meritava l’ergastolo Luigi Faccetti – dichiara Chiara Giordano Presidente Campania in Movimento ma siccome i legali dello stesso avevano chiesto rito abbreviato, il giudice Marcelli non poteva far altro che emettere la pena massima di 30 anni. Non abbasseremo la guardia, perché non è un arrivo ma un punto di partenza, attendendo ora la riconferma della sentenza in sede di appello.Poteva sicuramente andare peggio, visti i precedenti, e la richiesta da parte dei legali di Faccetti che addirittura per il loro assistito attendevano un’ennesima perizia per dimostrare l’infermità mentale di questo soggetto, ma le responsabilità di questa tragedia restano e sono evidenti, poiché se avessero utilizzato misure cautelari importanti e per tempo, oggi Emiliana Femiano sarebbe viva.

Siamo soddisfatti per la condanna. Il giudice ha dato il massimo della pena ridotta solo dal rito abbreviato. In poche parole – commenta l’avvocato Paolo Abenante – se non fosse stato chiesto dall’ impuntato il rito abbreviato oggi ci sarebbe stata una condanna all’ergastolo.