A 40 anni dalla morte di Pasolini, al Complesso di San Domenico Maggiore “Scritti (ancora) Corsari”

Domani, 2 novembre, saranno esattamente 40 anni dall’uccisione di Pier Paolo Pasolini. La compagnia Virus Teatrali, da sempre attenta alle voci disturbanti e analitiche del mondo della cultura italiana e internazionale, intende rendere omaggio alla figura di Pasolini e a una raccolta di suoi articoli giornalistici pubblicati sui maggiori quotidiani italiani nei tre anni circa precedenti il suo brutale assassinio, ovvero i meglio conosciuti “Scritti Corsari“, rinominati qui come “Scritti (ancora) Corsari“.

Una lettura drammatizzata ideata e curata dal regista Giovanni Meola in cui 25 attori-lettori faranno risuonare le parole di Pasolini in tre location differenti all’interno del Complesso di San Domenico Maggiore, ovvero la Sala del Capitolo e due ali del Chiostro, dalle ore 20 a mezzanotte circa.

Il tutto in collaborazione con l’Ass.to alla Cultura e a al Tursimo del Comune di Napoli all’interno della manifestazione “Vivi Nel Ricordo” che, dal 31 ottobre all’8 novembre 2015, propone una serie di manifestazioni per ricordare Pasolini, ma anche per commemorare la contemporanea festa dei morti.

In collaborazione con la Fondazione Guviden Cultura che ospiterà la lettura-maratona integrale all’interno della struttura del Complesso San Domenico che essa stessa gestisce.
Inoltre l’iniziativa ha il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e Turismo.

SCRITTI (ancora) CORSARI
di PIER PAOLO PASOLINI

un’idea di e coordinata da
GIOVANNI MEOLA

con 25 attori-lettori (in o.a.)
Roberta Astuti | Francesca Romana Bergamo |
Marianita Carfora | Antimo Casrtano | Orazio Cerino | Angela De Matteo | Andrea De Rosa | Sergio Del Prete |
Luca Di Tommaso | Valeria Fralliceciardi | Paolo Gentile | Lorena Leone | Sara Missaglia | Yuri Napoli | Claudia Natale | Ettore Nigro | Titti Nuzzolese | Alessandro Palladino | Raffaele Parisi | Simona Pipolo | Serena Pisa | Lucia RoccoDiego Sommaripa | Chiara Vitiello
ass.te al progetto
Napoleone Zavatto

Virus teatrali

Il 2 novembre 2015 saranno quarant’anni esatti da che Pier Paolo Pasolini fu assassinato, lasciando questo paese orfano di una voce importante, inquietante, suggestiva, visionaria ed altra.
Una voce, soprattutto, insostituibile per lucidità ed acutezza di analisi. Ed insostituibile ed insostituita è a tutt’oggi,
in un paese omologato e conformista oltre misura, non solo per sua intima natura ma per intolleranza profonda nei confronti di chi, omologazione e conformismo, li ha sempre identificati
come malattie pericolose e in alcuni casi mortali.
Di conformismo si muore, di omologazione ci si ammala.
Pasolini non aveva remore a dirlo, a urlarlo.
Ha pagato in vita e con la perdita della vita.
Ma il corpus del suo pensiero, delle sue provocazioni, delle sue visioni, dei suoi errori e delle sue intuizioni micidiali, dei suoi j’accuse e delle sue tenerezze, continua a vivere e a diffondersi, continua a provocare domande, dubbi, indignazioni, pensieri e azioni.
E così, pensando all’anniversario del 2 novembre, ho pensato ad un omaggio che fosse costruttivo: invitare attori ‘pensanti’ a testimoniare la loro attenzione e il loro ascolto a quelle parole, a quelle invettive, a quelle lucide analisi, a quei provocatori affondi, a quelle inimitabili architetture che furono gli “Scritti Corsari”, raccolta di articoli richiesti a Pasolini tra il gennaio 173 e il febbraio ’75 da diverse, importanti, testate giornalistiche, a partire dal Corriere della Sera.
Far risuonare alte quelle parole, quei ragionamenti, quelle visioni sulla società italiana, i suoi limiti e le sue malattie, evidenti o striscianti, dovrebbe essere un imperativo per chi, come noi, lavora su temi, parole, sensazioni e contenuti legati ai nostri tempi.
Leggendo quegli articoli si ha come la sensazione che siano stati scritti pensando a noi, ai nostri tempi, ai nostri momenti.
Certo, persone e avvenimenti sono diversi, il mondo è cambiato, molto si è trasformato, ma le analisi di Pasolini sono ancora lì a campeggiare, urticanti, intelligenti, in anticipo sui tempi, come se il suo terzo occhio fosse arrivato fino ad oggi (e forse anche oltre) per raccontare e descrivere difetti e pochezze dell’italica gente.
Gli Scritti sono ancora Corsari, oggi.
E degli Scritti, ancora Corsari, oggi abbiamo bisogno per imparare e ricordare chi eravamo, come eravamo e perché siamo diventati quello che Pasolini, in moltissimi casi, aveva pre-visto con la sensibilità di un intellettuale che sapeva anche senza avere le prove di ciò che sapeva“. Giovanni Meola

Lunedì 2 novembre, Complesso San Domenico Maggiore (Sala del Capitolo | Chiostro).
Durata prevista: 3 ore e mezza circa, con tre gruppi di attori distribuiti nello spazio.
INGRESSO GRATUITO

Ester Veneruso